L’intestino crasso…un importante sconosciuto

Il grande intestino è la parte terminale del tubo digerente; lungo circa 2 metri va dalla valvola ileo-cecale (che lo mette in comunicazione con l’intestino tenue) all’ano. E’ solitamente suddiviso in 6 parti : cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, sigma e retto.

Mentre nell’intestino tenue viene completata la digestione degli alimenti e avviene l’assorbimento della maggior parte dei principi nutritivi, il compito dell’intestino crasso è sopratutto di assorbire acqua ed elettroliti, di accumulare i residui della digestione favorendone l’espulsione.

La durata della digestione è correlata alla quantità ed alla qualità degli alimenti ingeriti. Un pasto medio rimane nello stomaco per circa 2-3 ore, permane nel tenue per altre 5-6 ore e, arrivato nel crasso, vi soggiorna per circa 48-72 ore.

L’equilibrio e quindi la salute del crasso dipende dallo stile di vita e soprattutto da una sana e corretta alimentazione: lo stress e abitudini alimentari scorrette causano non pochi disturbi di questa parte del nostro organismo.

Ippocrate, il padre della medicina moderna, affermava che l’intestino è l’organo dal quale dipende la salute del corpo, per cui curarlo significa avere cura del proprio benessere, volersi bene.

I disturbi che lo riguardano possono andare da semplici episodi di dissenteria, al disagio della stitichezza cronica, al gonfiore addominale, al sovrappeso e/o alla sindrome dell’intestino irritabile (dolori al basso ventre e disfunzioni nell’evacuazione). L’intestino crasso può essere inoltre colpito da malattia croniche come il morbo di Crohn o la rettolite ulcerosa o la colite spatica, arrivando al cancro.

Al di là di qualsiasi disturbo a carico dell’intestino crasso è fondamentale prendersene cura ! la frase “meglio prevenire che curare” in questo ambito è importantissima perché quando compare il sintomo ripristinare lo stato di equilibrio impegna una buona dose di tempo e di pazienza. Ricordate che i prodotti della digestioni restano nell’intestino crasso per 48/72 ore prima di venire espulsi attraverso le feci e spesso l’intestino non è mai completamente libero.

Buoni consigli da seguire:

– cercare di avere più possibile delle buone abitudini alimentari avendo cura di avere nella propria dieta frutta , verdura, legumi e cereali integrali. Evitate il più possibile alcolici, grassi e proteine animali, cibi conservati

– periodicamente integrare la dieta con fermenti lattici

– depurare l’organismo e soprattutto l’apparato digerente , almeno 2 volte l’anno con l’aiuto del limone (bere un bicchiere di acqua non fredda con mezzo limone spremuto al mattino a digiuno) e/o di piante come il tarassaco, il carciofo, la betulla, l’aloe…

– usare l’olio di mandorle o di semi di lino come condimento

– fare il test per le intolleranze alimentari così da individuare gli alimenti che il nostro intestino non assimila correttamente e che vanno quindi a ostacolare la sua corretta funzionalità

– un trattamento di idrocolonterapia serve per lavare a fondo l’intestino in maniera da togliere tutti i residui fecali

Ma il nostro intestino è molto sensibile anche e soprattutto alle emozioni!

L’apparato digerente serve all’essere vivente per introdurre le sostanze nutritive dall’esterno e dopo averle debitamente scisse e scomposte procede ad assimilare e/o a scartare i prodotti di questo lungo ed elaborato processo.

L’intestino crasso ,abbiamo visto, è la parte dell’apparato digerente atta ad assorbire l’acqua e ad eliminare i rifiuti!

Emotivamente l’apparato digerente fa entrare dentro di noi le situazioni, le elabora e in uno stato di equilibrio trattiene ciò che ci serve e lascia andare ciò che invece non ci è utile.

L’ultima parte del nostro apparato digerente esprime la nostra disposizione ad offrire o meno il nostro contributo all’ambiente esterno, sia  in senso concreto sia, e soprattutto, in senso affettivo.

Si possono distinguere i disagi dell’intestino crasso in due gruppi principali

– sintomi causati da un eccesso di energia

– sintomi causati da un deficit di energia

Quando siamo in presenza di situazioni di base ansiosa siamo di fronte a problematiche come la dissenteria, la colite spastica, il colon ipercinetico; questa situazione è creata da un atteggiamento di fuga: vorremmo scappare dalla realtà, abbiamo difficoltà ad accettare una persona, una situazione , una ferita. Il senso di inadeguatezza e la paura di fallire ci possono creare una tale ansia da creare una zona di eccessiva tensione nell’intestino crasso.

L’estrema riservatezza e la chiusura emotiva invece danno origine ad un deficit energetico che provoca  stipsi, colon ipocinetico, meteorismo/gonfiore,… insomma una tale scarsità di energia rallenta la funzionalità del crasso provocando una sorta di rallentamento delle funzioni intestinali.

Ci tengo a precisare che ciascuno di noi è un essere unico e irripetibile e quindi ogni consiglio va personalizzato .

La cura migliore è imparare a conoscere profondamente sè stessi!