L’elaborazione del lutto

Ancora una volta mi trovo di fronte alla perdita di una persona che amo.

Sì, amo e non amavo : sono fortemente convinta che ci sia una vita oltre questa nostra esperienza terrena e quindi io continuo ad amare la sua anima.

Nonostante io abbia questa enorme fede nella continuità dell’esistenza delle nostre anime sono un essere umano e il distacco qui sulla terra è molto doloroso.

Sento la sua mancanza in ogni istante.. le lacrime continuano a scendere… il senso di impotenza mi toglie il fiato… Sì, è vero che il tempo aiuta ma non cancella… non toglie! l’assenza della persona che è andata oltre questa esistenza diventa una presenza a cui ci si abitua.

E ritrovo anche in questa occasione le stesse mancanze : la morte ,sebbene sia inevitabilmente parte della vita umana, viene accantonata quasi negata . Quasi che la tristezza possa diffondersi nell’aria a turbare l’apparente serenità degli animi. Inizia così una scia di commenti vuoti e frettolosi che hanno solo il potere di intensificare ancor di più, se possibile, il dolore. Vengono poste le stesse identiche domande sulle cause del decesso come ad assicurarsi che agli altri ciò non posso accadere. Si chiede “come stai?” per poi cambiare immediatamente argomento senza attendere la risposta, spaventati che possa essere “male!”. Si evitano le persone che soffrono per evitare di affrontare una grande verità: il dolore è parte della vita .

La morte fa paura e si cerca di tenerla lontana, di negarne l’esistenza. Persino con le parole proviamo a scansarla: “è mancato”, “ha esalato l’ultimo respiro”, “se n’è andato”, …  tutto va bene per evitare di dire “è morto”.

Tutto questo cercare di nasconderla fa sì che colui che prova dolore per la morte di una persona amata si senta in colpa di soffrire , di stare male… e non chiede aiuto chiudendosi a riccio pregando che ciò che gli sta dilaniando l’animo passi velocemente.

Ahimè.. pia illusione!

Affrontare un lutto è un sentiero molto personale ed intimo. Non esistono regole. Non si può quantificarne né l’intensità né la durata. Non ci sono soluzioni adatte a tutti, né modi di comportarsi efficaci.

Elisabeth Kubler Ross ha cercato di definire l’elaborazione del lutto in 5 fasi: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione ed infine accettazione.  Io mi riconosco in queste emozioni ma in ordine differente: ma è giusto così perché ogni individuo è unico. Le emozioni umane, di cui il dolore fa parte, non si possono ingabbiare in schemi e/o definizioni: si possono solo vivere!

Il tempo per  piangere è indefinito. La tristezza può arrivare senza annunciarsi in qualsiasi momento. La rabbia può infiammare l’animo o essere completamente assente.

Esiste un vademecum per superare la morte di una persona che amiamo? Mi dispiace, dovrete navigare a vista. Ascoltate il vostro cuore, la vostra anima senza paura di guardare in faccia emozioni che nascono dentro di voi e senza darvi un tempo. Siate voi stessi e abbiate il coraggio di chiedere se e quando vi sentite soli ed incapaci di sopportare il vostro dolore. Piangete, gridate! Buttate fuori tutto quello che vi attanaglia il cuore. Affrontate i vostri “ma” e i vostri “se”, parlate ai vostri sensi di colpa e poi imparate da loro.

Quando sarete pronti il dolore sarà meno impetuoso, diventerà una musica di sottofondo che accompagnerà le vostre giornate dolcemente senza turbarvi. E’ un’utopia pensare che il dolore sparirà: l’essere umano è geneticamente impreparato a lasciare andare , a perdere… di conseguenza accettare fino in fondo di aver perso una persona che amiamo è molto difficile, direi impossibile.

Quanto ho scritto sarà di facile comprensione per coloro che hanno vissuto o vivono questa esperienza; per coloro che non hanno mai perso qualcuno sarà più complesso.

Quando siete vicino ad una persona che sta vivendo un lutto siate silenziosi e presenti: ascoltatela , non rimproveratela, non cercate di farle forza… portate rispetto per il suo dolore e lasciate che sia lei a condurre il dialogo.

Questo articolo è molto personale.. parla di ciò che sto vivendo in queste settimane e che ho già vissuto in passato. Nonostante io, come già scritto, creda che oltre questa vita esista un’altra dimensione più ampia ed infinita… mentre sto facendo il mio percorso qui sulla terra sto vivendo un enorme dolore, il distacco fisico da lui.

Concludo con una frase tratta da un episodio della serie tv Saranno Famosi

<< … quanto mi mancherà…>>