Se non cambiasse nulla , non ci sarebbero le farfalle (Anonimo)

L’essere umano è abitudinario. Ama sapere cosa accadrà dopo! e quindi fa del detto “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova” un monito per restare all’interno del conosciuto! Provate a pensare a quante cose facciamo sempre nello stesso modo senza pensarci, anche se ci sono maniere alternative per ottenere gli stessi risultati. Ci nascondiamo dietro alla comodità ma la verità è che la paura del non conosciuto ci frena.

Albert Einstein ha detto : “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto”.

La logica è il nostro sostegno , la nostra arma contro l’insicurezza del non conosciuto: se ho fatto in questo modo fino ad oggi ed è andata bene, farò così anche domani…e le azioni, i pensieri restano immobili, fissi , sicuri… Se nella storia dell’umanità non ci fossero stati uomini definiti (a posteriori!) geni ( o pazzi!) in grado di trascendere l’abitudine e di provare cose nuove credo che l’uomo vivrebbe ancora nelle grotte mangiando erbe e radici !

Ci è stato insegnato che immaginare, sognare, sperare sia poco pratico e fonte di sicura delusione! ci è stato insegnato a pensare per schemi, in modo da non lasciare i binari che altri hanno tracciato per noi. Quando usciamo da queste linee guida veniamo tacciati per “strani”, pazzi, assurdi,..

L’abitudine, la sicurezza sono sicuramente aspetti positivi della nostra vita : ci permettono di vivere la quotidianità serenamente. Il problema nasce quando una “cosa che facciamo sempre” inizia ad esserci stretta e per paura noi non la cambiamo oppure quando qualcosa di nuovo attrae la nostra attenzione eppure noi decidiamo di ignorarla.

Fare  o affrontare qualcosa di nuovo è difficile ? Sì. Ci sentiamo imbranati, insicuri, incerti …

Parliamo però dell’emozione che ci avvolge quando ci approcciamo davanti a qualcosa di mai fatto prima..la prima volta di ogni cosa racchiude in sé un entusiasmo particolare! è un mettersi alla prova e nonostante la paura di non riuscire l’adrenalina ci fa sentire forti, potenti… Io penso sia molto triste restare incatenati a qualcosa o qualcuno che non ci dà più gioia, serenità e amore solo per paura di non riuscire a cambiare strada. Pensiamo a quante cose rischiamo di perdere se non proviamo a guardare oltre la nostra stretta realtà.

Un bellissimo “esercizio” che ci viene suggerito dalla filosofia yogica è di variare, cambiare qualcosa ogni giorno: la strada per andare al lavoro (abbiamo tutti la possibilità di fare più percorsi e il tempo che serve è il medesimo), l’ordine delle cose che facciamo la mattina appena svegli (se prima ci vestiamo e poi facciamo colazione invertiamo le azioni), la disposizione dei mobili (dove si può) o dei suppellettili, il contenuto degli armadietti e cassetti ( invertiamo il cassetto di sopra con quello di sotto) … bastano questi semplici cambiamenti per far sì che circuiti del cervello vengano stimolati ad uscire dall’abitudine ; così facendo davanti a cambiamenti più importanti siamo più pronti per affrontarli.

Cambiare significa crescere e dobbiamo rispettare le giuste tappe! essere forzati a farlo è sempre poco efficace. Quando siamo bravi ad ascoltarci , sentiamo quando siamo pronti a fare il salto. E’ importante lasciarci scivolare via i giudizi e soprattutto i pregiudizi delle persone: gli altri non sono noi e viceversa. Ciascuno sa dentro di sé di cosa ha bisogno e come ottenerlo: può chiedere aiuto o consigli quando necessari ma la strada la deve percorre il singolo.

La capacità creativa dell’essere umano è infinita: sappiamo trovare soluzioni nuove a problemi vecchi ogni istante della nostra vita. Quando un obiettivo ci è caro siamo capaci di sforzi immani . Siamo esseri fantasiosi capaci si sconfinare nel non conosciuto come nessun altro essere vivente.

Eppure il non conosciuto spesso ci blocca soprattutto per paura di essere giudicati degli inetti. Il fantasma dell’errore passato incombe su di noi e ci blocca non lasciandoci via di scampo a volte. E’ una cosa logica ciò che sto per scrivere ma a quanto pare sembra una verità difficile da tenere a mente: se ho sbagliato una volta non significa che continuerò a sbagliare!!! e qui si apre un altro bel argomento: perché tanta paura di sbagliare??? Quando si fa una scelta o si compie un’azione nella migliore consapevolezza di sé stessi ,le facciamo con i migliori auspici e speranze e di certo non con la volontà di commettere un errore. Ed allora perché il biasimo? se sbaglio è perché non so e ho voglia di imparare. Se non faccio nulla allora non commetterò errori …forse!

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta.”K.Gibran